In un momento di difficoltà - reso ancor più difficile dallo spettro di un nuovo inasprimento delle misure di distanziamento sociale - gli
odontoiatri e imprenditori guardano al futuro e si chiedono come affrontare una nuova recessione, conseguenza economica diretta della pandemia.
La domanda è molto semplice: l’odontoiatria può essere considerata un “servizio essenziale”? La riflessione scaturisce anche dal fatto che i servizi odontoiatrici essenziali (e talvolta nemmeno quelli) sono a carico del SSN, lasciando però scoperta una quantità enorme di casi.
La risposta è altrettanto semplice: sì, l’odontoiatria è un servizio essenziale per tutti, anche se la disparità di trattamento rispetto al resto della sanità pubblica induce i pazienti (specialmente quelli con meno disponibilità economica) a rimandare visite e interventi e a considerare la salute orale come differibile.
Il punto è che
le persone avranno sempre bisogno di un dentista, anche se la percezione comune è di poter “rimandare le spese” odontoiatriche a tempi migliori.
Ma guardando il quadro completo è facile rendersi conto che
il settore della salute orale è - a differenza di molti altri servizi di certo non indispensabili -
un’industria a prova di recessione.
Questo vuol dire che i dentisti possono dormire sonni tranquilli?
No, e la storia recente (basti pensare agli anni immediatamente successivi alla crisi del 2008) lo dimostra.
Significa però che
gli studi odontoiatrici hanno maggiori possibilità di superare la crisi rispetto a tante altre imprese non essenziali: un vantaggio di cui ogni odontoiatra dovrebbe essere ben consapevole e che può essere messo a frutto con le giuste strategie di marketing odontoiatrico.
Trend di ricerca: cosa ci dicono le ricerche online dei pazienti
Cosa succederebbe se potessimo “spiare” le ricerche dei nostri pazienti, e vedere come cercano i servizi odontoiatrici su Google?
In realtà possiamo: abbiamo già parlato in passato di Google Trends, uno strumento gratuito che permette a chiunque di controllare le ricerche effettuate dalle persone in tutto il mondo nel corso del tempo.
Se analizziamo le ricerche per le parole chiave “dentista” (in rosso) e “studio dentistico” (in blu) dal 21 novembre 2019 ad oggi otteniamo dei dati interessanti:

Nel grafico possiamo individuare 3 flessioni: quella centrale e più evidente è relativa ai mesi di lock-down, la prima e l’ultima sono in corrispondenza delle ferie natalizie e della settimana di ferragosto.
Inoltre, Google Trends ci dice anche quali sono le ricerche associate:
Che implicazioni hanno questi dati per il dentista imprenditore?
I grafici ci raccontano che,
sebbene ci sia stata una flessione nella ricerca online di un dentista da parte dei pazienti, l’effetto è stato solamente temporaneo. Non solo: le ricerche associate mostrano un’impennata di interesse per le condizioni igieniche, per le forme di odontoiatria sociale e per sapere quando avrebbero riaperto gli studi.
Le persone sono interessate alla propria salute orale, nonostante le difficoltà economiche. Cercano soluzioni alternative, vogliono sicurezza e soprattutto
continuano a cercare i servizi di un buon dentista. Non solo: la flessione nelle ricerche è circostanziata al lock-down e alle irrinunciabili ferie, ma
i pazienti hanno ripreso a rivolgersi ai dentisti non appena hanno potuto uscire di nuovo.
Tagliare le spese di marketing: un errore da non fare
Nonostante - dati alla mano - i pazienti abbiano continuato a cercare servizi odontoiatrici online,
la maggior parte dei professionisti ha deciso di far fronte alla crisi tagliando le spese, in particolar modo quelle di marketing.
L’effetto immediato è di risparmio, ma le
conseguenze di una strategia simile si ritorcono contro lo studio stesso, che diventa “invisibile” di fronte a tutti i potenziali pazienti in cerca di cure.
Quando si
ferma il marketing, succedono tendenzialmente 3 cose:
1. Chi taglia le spese di marketing diventa meno visibile, riceve meno appuntamenti e ha minori possibilità di attirare nuova pazientela.
2. Si perde tutto il flusso di pazienti che - dopo un lock-down durato mesi - ha bisogno urgente di un buon professionista.
3. Una minore competizione online comporta anche un abbassamento del costo degli annunci, creando una grande opportunità per chi invece non ha paura di investire anche in un momento di crisi.
Cosa significa tutto ciò per il vostro marketing? 5 consigli da seguire?
Le considerazioni fatte finora ci portano a una grande domanda:
cosa fare per trarre il meglio dalla situazione di crisi e dalla potenziale recessione e salvaguardare lo studio dentistico nel quale avete investito energie, risorse e impegno?
1. Non fermate le vostre strategie di web-marketing. Se non avete mai considerato di investire in questo settore, questo è il momento migliore.
2. L’abbassamento dei costi degli annunci è un’opportunità da non perdere per raggiungere nuovi pazienti proprio nel momento in cui i vostri competitor perdono presa e diventano meno visibili.
3. Non dimenticate che le persone a casa passano più tempo sui social: cominciate a pensare alla vostra presenza online soprattutto dove le persone passano più tempo.
4. Continuate a comunicare con i vostri pazienti e fate sapere loro che ci siete, che potete aiutarli e che siete attenti alle loro esigenze (anche economiche): è un’occasione d’oro per lavorare sulla fidelizzazione.
5. Fate informazione e parlate loro di prevenzione, sia correlata al COVID che strettamente alla salute orale: sapere di essere al sicuro e di affidarsi a un dentista attento e preparato predispone i pazienti a investire il proprio denaro in cure odontoiatriche invece di aspettare e procrastinare.
Come abbiamo potuto vedere insieme, l’analisi delle ricerche online offre numerosi spunti per
migliorare il proprio business e far fronte alla crisi attuale e a quelle future. Naturalmente è necessario possedere competenze giuste e saper attuare le strategie migliori: per questo, fortunatamente, è sufficiente rivolgersi alla giusta formazione, per restare sempre al top e ottenere il meritato successo professionale.