Investire è uno dei cardini di tutta l’attività imprenditoriale, e l’odontoiatria in questo non fa alcuna eccezione. Lavorare e investire sullo sviluppo delle competenze, sulle attrezzature, sulla formazione, sul personale – ma anche in promozione, pubblicità e comunicazione, o in consulenza manageriale, tanto per citare solo alcuni ambiti –
è il modo migliore per attivare dei processi di sviluppo con un ritorno concreto, sia in termini di guadagno che di qualità del lavoro.
Ovviamente investire costa, e non è certo semplice per l’odontoiatra
che deve fare i conti con la fiscalità, fronteggiare la
concorrenza delle grandi catene e rimanere sempre aggiornato sui continui cambiamenti burocratici.
Nel migliore dei casi, il rischio d’impresa rimane un enorme motivo di preoccupazione senza dover considerare anche gli investimenti. Inoltre, l’accesso al credito non è affatto scontato anche per le attività in salute. Insomma, investire sembra proprio… un’impresa!
In tutto questo, uno dei sentimenti più diffusi tra gli odontoiatri è il
sentirsi abbandonati dalle istituzioni. Oggi però, per l’odontoiatra che desidera investire nella sua attività, esiste uno strumento messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico che offre un’opportunità agli imprenditori in cerca di quella liquidità necessaria a finanziare il proprio studio.
Il Fondo di Garanzia
Uno dei grossi ostacoli dell’accesso al credito è rappresentato proprio dalle garanzie richieste dagli istituti di credito, a fronte delle quali non è nemmeno sicuro riuscire a ottenere la somma richiesta. Inoltre, le garanzie spesso vanno esclusivamente in un senso e nel momento in cui l’imprenditore non riesca per qualche motivo (anche temporaneamente) a sostenere le rate, risponderà del debito con il suo patrimonio personale (nel caso di un libero professionista) o con il capitale societario (nel caso di una Srl odontoiatrica).
Con il
Fondo di Garanzia è lo Stato a farsi da garante per l’imprenditore per una quota che va dal 30% all’80% dell’importo finanziato, su un massimale di due milioni e mezzo di euro.
Uno strumento meritocratico
Viste le ingenti somme per cui lo Stato si fa garante, l’accesso al Fondo di Garanzia è subordinato ad una
valutazione specifica della salute dell’impresa che ne fa richiesta: lo scopo del Fondo infatti, è di affiancare
“le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie. La garanzia pubblica, in pratica, sostituisce le costose garanzie normalmente richieste per ottenere un finanziamento.” ma è esplicitamente riservato alle imprese e ai professionisti “
valutati in grado di rimborsare il finanziamento garantito. Devono perciò essere considerati economicamente e finanziariamente sani sulla base di appositi modelli di valutazione che utilizzano i dati di bilancio (o delle dichiarazioni fiscali) degli ultimi due esercizi. Le start up sono invece valutate sulla base di piani previsionali.”
Questo avviene attraverso una valutazione (o
rating) effettuata
dopo aver negoziato il finanziamento e richiesto la garanzia diretta tramite uno degli istituti di credito convenzionati e autorizzati dal MiSE (
trovate l’elenco qui).
I vantaggi del Fondo di Garanzia
La domanda più comune è:
ma se il mio rating è buono e il mio studio è sano, perché dovrei richiedere il fondo di Garanzia?
Il motivo è presto detto: sicurezza per il futuro. Il Fondo di Garanzia non è stato previsto per fornire denaro, ma solo tutela e garanzie nel malaugurato caso cause di forza maggiore mettano l’impresa in ginocchio.
I vantaggi di avere lo Stato come garante è comunque utile anche nel caso in cui proceda tutto per il meglio: infatti, proprio grazie al Fondo di Garanzia, è possibile:
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Ottenere con serenità la liquidità necessaria per investire nel proprio studio
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Accedere con maggiore facilità al credito perché il rischio di insolvenza è ridotto
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Tassi di interesse mediamente più bassi
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Cumulabilità con altre forme di agevolazione fiscale e finanziaria
Concludiamo proprio su quest’ultimo punto (la cumulabilità con altre forme di agevolazione fiscale) con un’ultima osservazione: è vero, il fisco puo’ rappresentare uno dei “nemici” più importanti di chi fa impresa. Tuttavia, la macchina statale è grande e non tutto ciò che proviene da essa ha l’obiettivo di raccogliere soldi;
sono molte le agevolazioni alle quali il dentista imprenditore informato può accedere a tutto vantaggio del proprio studio.
Spesso, la resistenza all’investimento – così come la propensione al rischio – hanno una componente psicologica ben più forte: l’antidoto è
la conoscenza. Essere consapevoli delle possibilità reali di investimento, di gestione e di promozione e
migliorare le proprie competenze manageriali è il primo grande investimento che ogni dentista manager dovrebbe fare.